“Grande, Bro!”: dalla Svezia un romanzo breve che affronta con delicatezza e intelligenza una storia di disforia di genere

Grande, Bro!

Jenny Jägerfeld; traduzione di Laura Cangemi

Iperborea, 2024, 125 p.

€ 14,00 ; Età: da 12 anni

Recensione di Riccardo Pontegobbi

Måns, protagonista dodicenne e narratore in prima persona di questa storia, all’inizio dell’estate e delle vacanze scolastiche, è sul treno che da Stoccolma lo porta a Malmö con la madre, di mestiere doppiatrice. Si stanno spostando proprio per il lavoro di lei e Måns dovrà trattenersi per qualche settimana in questa città della Scania dove non conosce nessuno. Questo non lo turba, anzi sembra proprio andargli a pennello.

Il ragazzo è uno skater piuttosto bravo, e ha con sé la tavola che, a quell’età, è anche un infallibile strumento per nuove conoscenze. Sarà proprio questa, incidentalmente usata, a procurargli il primo contatto: Mikkel, un coetaneo dall’aspetto aggressivo e dai modi bruschi, che si rivelerà ― dopo che Måns sarà sottoposto a una prova spericolata, quasi un rito di passaggio sullo skate, con inevitabile versamento di sangue ― un amico sincero e affettuoso, anzi un vero e proprio brother (di sangue per l’appunto).

Però Måns, come scopremo dopo un bel po’ di pagine, ben prima che ciò sia evidente con sconcerto anche a Mikkel, è biologicamente una sister, è nato femmina col nome di Michelle/Michi, come la sua vagina e il suo passaporto impietosamente documentano, sebbene si sia sempre percepito come maschio e come tale voglia essere riconosciuto e apprezzato da chi lo circonda.

Dalle molte microstorie che ci vengono via via presentate in questo bel romanzo breve, si capisce che nell’avanzata Svezia di questi anni, la transizione di genere, fin dalla più tenera età, sia meno problematica che altrove: a scuola, salvo poche sbavature, insegnanti e compagni vivono con rispetto e fiducia questa condizione e la madre lo supporta con forza e convinzione, differentemente dal padre, ciclista-ecologista impegnato nella battaglia per il cambiamento climatico, che ha difficoltà ad accettare la situazione, tanto da mettere in seria crisi il suo equilibrio psicologico e il clima familiare.

Potranno l’amore e l’intelligenza paterne, come la vera amicizia propugnata e praticata da Mikkel, vincere le resistenze che complicano l’esistenza e la difficile scelta di transizione del giovane Måns? Lo scopriremo leggendo questo prezioso libretto, che si aggiunge alla sparuta pattuglia di opere per bambini e ragazzi che anche, e soprattutto, in Italia, tentano di combattere le campagne censorie e i pregiudizi di genere volte a delegittimare il diritto a vivere serenamente la propria condizione in nome di un malinteso concetto di normalità.

Testo tratto da: LiBeR n. 142 (apr.-giu. 2024)

Jenny Jägerfeld

Jenny Jägerfeld, nata nel 1974 a Skärblacka, una cittadina del sud della Svezia, è una nota scrittrice per ragazzi. Ha una laurea in psicologia, ma ha studiato anche filosofia e sessuologia. Oggi lavora come psicologa con bambini, adolescenti e adulti. Scrive rubriche ed è spesso ospite in radio e tv. Ha debuttato come autrice nel 2006 e già con il suo secondo romanzo ha vinto il premio August 2010 nella categoria migliori libri per bambini e ragazzi. Nei suoi libri Jenny Jägerfeld affronta grandi e difficili domande esistenziali. Con profondo rispetto per il lettore – e per l’argomento – descrive la malattia mentale, l’ADHD, la povertà infantile, l’identità di genere, il suicidio e l’esclusione. In tutte le sue opere l'umorismo gioca un ruolo fondamentale. Iperborea ha pubblicato nel 2021 La mia vita dorata da re, primo capitolo di una trilogia,  e il suo seguito, La mia morte gloriosa col botto.