“Stella”, la storia di una bambina che arriva dal mare e di due persone che hanno saputo accoglierla e amarla

Stella

Gerda Dendooven; traduzione di Olga Amagliani

Camelozampa, 2024, 48 p., ill, (Le scintille)

€ 18,00 ; Età: da 8 anni

Recensione di Barbara Confortini

Stella è una storia che parla di amore, di accoglienza, di amore genitoriale di due persone che hanno accettato la diversità senza farsi problemi e senza porsi limiti. Racconta la storia di una bambina che arriva dal mare, così per caso, e di due persone che hanno saputo accoglierla e amarla.

Quanta poesia in questa storia, e quanta semplicità , spontaneità e naturalezza dimostrano queste persone che accolgono una bimba che arriva casualmente dal mare. Si trovano in un modo davvero insolito ed imprevisto a fare i genitori e lo fanno con tutto l’amore possibile. Non si tratta di adozione bensì della capacità di accogliere senza tante remore qualcuno che ha bisogno di essere curato e amato: loro lo fanno e ― pur non avendola cercata ― si comportano da veri genitori.

Davanti alla costa galleggiava una barchetta. Gran Fortuna … Su quella barchetta c’erano un uomo, una donna e un cane, Bruno … Ma una giornata d’estate l’uomo trovò nelle sue reti qualcosa di strano …”Moglie” chiamò l’uomo, “vieni subito a vedere! Qua. Guarda.” La donna scrutò l’acqua. “Santo cielo” esclamò. “Che cos’è? Tutto così rosa. E quanti capelli! È davvero un pesce?” “Mi sa di no” borbottò l’uomo .…”Che colosso “disse l’uomo.”E quanti capelli”esclamò la donna “Ossignore! Oh no, si muove! ”Marito, questo non è un pesce: questa è una persona. O meglio è un bambino: un bambino vivo, con un sacco di capelli. Ma che ci fa in acqua..? Forse qualcuno l’ha gettato in mare? O è caduto da una barca?” Questo. È un bambino tutto solo. Un solitarino”. ”Un naufraghino”lo  corresse la moglie.” La donna prese in braccio il bambino gli tolse con delicatezza le alghe …” È una bimba” mormorò “Com’è bella” il pescatore e sua moglie attesero … ma nessuno venne a reclamare la bambina,”E adesso?” Sospirò la donna ”Non possiamo mica ributtarla in mare? Guarda come dorme tranquilla. Che amore” …..Chi saranno i suoi genitori? “Guarda quelle mani. E quei piedi.! Chi saranno i suoi genitori? Che abbiano anche loro dei piedi così grandi? … Non dovremmo andare a cercarli? … Chiesero di qua e di là, ma nessuno aveva perso un bimbo. E nessuno ne voleva più”. ”Vorrà dire che la terremo noi” sospirò la donna.”La nostra casetta di pescatori è piccola, ma nel nostro cuore c’è posto abbastanza” Così tennero la bambina e la chiamarono Stella Maris, che vuol dire “Stella di mare”.

Le illustrazioni, di un umorismo particolare, sono dirette ed espressive, con personaggi fortemente caratterizzati; con la loro forza cromatica ci fanno viaggiare in un mondo gioioso e fantastico, a tal punto che sembra anche al lettore di essere su quella barchetta con questi tipi  bizzarri e fantasiosi.

Purtroppo attraversiamo un tempo in cui la parola accoglienza sembra aver perso il suo più profondo significato, è invece importante sensibilizzare bambini e ragazzi sull’importanza di accogliere chi ha bisogno: certo non è semplice ma un libro è sempre un ottimo spunto per iniziare.

Stella è davvero un albo prezioso, è una storia di amore e diversità che racconta l’accoglienza. È una storia capace di suscitare  empatia verso coloro che ogni giorno, a seconda dello sguardo di chi li osserva, possono sentirsi diversi o normali, possono sentirsi accolti oppure esclusi. Ci ricorda, o meglio, ci invita a riflettere sul fatto che tutti siamo diversi, sia dentro che fuori, ma la differenza non deve costituire un problema, anzi deve essere considerata una risorsa.

Un libro molto bello per spiegare come la diversità può diventare una ricchezza se viene accolta, una storia che aiuta a riflettere sulle identità e ci consente di costruire un dialogo importante per stimolare l’accoglienza e l’inclusione di tutti. Un libro che racconta i pregiudizi, il diritto di essere accettati per come si è, ma anche il  coraggio di far valere la propria individualità: una ragazzina molto diversa  per natura e dimensioni scopre  che può imparare a guardare il mondo con altri occhi.

E come avviene per tanti altri valori, come la gentilezza, anche il riconoscimento e l’accoglienza delle diversità passano attraverso un’abitudine. L’abitudine a saper vedere ciò che è differente, lontano, straordinario; e poi a comprenderlo, avvicinarlo e scoprirlo per quello che è; e infine a farlo entrare nella nostra realtà. Ecco, questo è l’unico percorso per combattere il razzismo e la paura dell’altro, per far nascere  il rispetto e l’accoglienza.

Gerda Dendooven

Ha studiato Graphic design a Gand, in Belgio. Oggi è una figura di spicco nel mondo dell’illustrazione, più volte nominata per il prestigioso Hans Christian Andersen Award e insignita di numerosi premi. Le sue illustrazioni giocano con gli archetipi e l’umorismo assurdo, sono dirette ed espressive, con personaggi fortemente caratterizzati. Sa creare un mondo bizzarro e fantasioso, divertente ma a volte anche spaventoso, con uno stile unico e intrigante. Oltre alla produzione come autrice completa, ha illustrato moltissimi libri di autori di spicco come Bart Moeyaert, tra cui L’oca e suo fratello (Sinnos). In Belgio è nota anche per le sue opere teatrali rivolte ai bambini. È stata l’ospite d’onore della 39a edizione della Mostra Internazionale d’Illustrazione per l’Infanzia Le Immagini della Fantasia, a Sarmede.