L’amore ci rende famiglia. L’adozione raccontata attraverso albi e storie per i più piccoli

Foto di Benji Aird

Percorso di lettura a cura di Barbara Confortini

Affrontare il tema dell’adozione non è mai semplice e i libri sono strumenti che ci possono venire in aiuto nel momento in cui si vuole parlare di argomenti seri come questo. Utilizzando un linguaggio semplice, ma corretto, possono addirittura rivelarsi strumenti perfetti, proponendoci efficaci metafore e belle storie alternative per affrontare un tema profondo e importante, che si tratti di parlare ai propri figli di come sono arrivati nella nostra casa o che sia per mostrargli che esistono famiglie di tutti i tipi. È importante perciò proporre ai bambini una bibliografia di testi che favorisca un’educazione alla diversità e alla pluralità, che offra una lettura “libera da stereotipi e pregiudizi” e che favorisca la riflessione sui possibili modi per de-costruirli: occorre trasmettere una rappresentazione della diversità come sinonimo di ricchezza. Quello che segue è un percorso di lettura per conoscere albi e libri che raccontano l’adozione, cercando di mettere a fuoco per ciascuno l’argomento che tratta, una sorta di parola chiave: perché ogni albo, a ben guardare, racconta un aspetto particolare dell’adozione, oltre a rivolgersi a una precisa fascia di età. Ma non solo: può essere utilizzato dai bambini, ma anche da insegnanti, educatori, genitori ed operatori. Gli albi illustrati dovrebbero essere usati anche per la formazione nei corsi dedicati alle future coppie adottive, agli insegnanti e ai pediatri. I libri possono infatti offrire un linguaggio appropriato e corretto, contribuendo alla comunicazione efficace.

Il complesso percorso dell’adozione viene affrontato nei libri per bambini dando rilievo ai suoi molteplici aspetti quali: superare il trauma dell’abbandono, entrare a far parte di una nuova famiglia, costruire una nuova dimensione affettiva. Dalle storie con animali umanizzati (chiamato “filone naturale”) a quelle dove i protagonisti sono i bambini stessi, proponiamo qui una panoramica sulle pagine che parlano di un tema delicato e di forti legami partendo dagli albi rivolti ai più piccoli.

Per approfondimenti sul tema e utili percorsi di conoscenza si rimanda al sito di Italia Adozioni, Logo ItaliaAdozioniassociazione di promozione sociale attiva sul web e presente sul territorio nazionale: https://italiaadozioni.com/

 

Le prime domande
Quando arriveranno le prime domande (ad esempio “perché non vi somiglio?”) potremo rispondere aiutandoci con storie “semplici”.

Una storia per spiegare il mondo delle adozioni, l'importanza dell'amore fra genitori e figli e la diversità somatica è Il nostro cucciolo (Kes Gray, Mary McQuillan, Il Punto d'Incontro, 2003). Cucciolo (un coniglio) è molto diverso dai suoi genitori (una mucca e un cavallo) ma ben presto scoprirà che assomigliarsi non è la cosa importante. Bello il finale, in cui l'amore di Margherita e Gastone convince Cucciolo che quella è la sua splendida famiglia. “Non possono essere dei conigli, ma possono amarlo e prendersi cura di lui come se lo fossero”.

Già ma cosa vuol dire prendersi cura? Ecco che anche qui viene in aiuto l’albo Eccomi qua (Jutta Langreuter, Andrea Hebrock, La Margherita, 2002). Una volpe, un orso e un coniglio si rifugiano in un’auto abbandonata al Polo Nord. Un pinguino, affamato, affida loro l’uovo che custodisce. A un forte rumore si svegliano e scappano fuori dall’auto. E l’uovo? Al suo posto, nel folto e caldo pelo dell’orso, è rannicchiato un piccolo pinguino che non vuole tornare dal padre perché riconosce come papà i tre animali che si sono presi cura di lui.


Lo stesso accade in Lo strano uovo (Emily Gravett, Valentina Edizioni, 2011): una papera trova e poi cova un uovo grandissimo e le altre mamme uccello la deridono per questa sua diversità, ma quando avverrà la schiusa una sorpresa tapperà il becco a tutte quante!

Può capitare di dover affrontare momenti di rabbia, di ribellione, le prese di giro dei compagni: tutto questo viene ben raccontato in Doremì è stato adottato (Domitille de Pressensé, Motta Junior, 2000). Libro dalle Illustrazioni e dai colori tenui che sottolineano con freschezza un tema così delicato. Un tenero roditore ha per genitori adottivi due draghi. Finché è piccolo Doremi è felice, ha tanti amici, ma quando poi va a scuola viene preso in giro per il suo pelo e perché non ha artigli. Doremì si chiede perché non è un drago e, per paura di essere deriso, diventa violento sempre più arrabbiato, anche con i genitori, finché non capisce che loro lo amano perché lo hanno voluto. “Non ho bisogno di somigliargli perché mi vogliano bene. Papà e mamma mi amano perché sono io, Doremì, e hanno scelto proprio me!

Come fare a spiegare che l’adozione è un incontro dove all’estraneità si può rispondere con il rispetto e l’affetto perché diventi condivisione? Una storia affascinante per il modo poetico con cui è raccontata e per le delicate illustrazioni è Cucciolo dei miei sogni (Linda Ferri, Edizioni E/O, 2004): racconta la vicenda di due cervi innamorati che non hanno avuto il cerbiatto tanto desiderato. Compiono un lungo viaggio attraverso il deserto, il mare e la giungla, e in quest’ultima notano una scimmietta sola e triste. La conquistano con l’amore che le dimostrano finché accetta di seguirli, felice di avere dei nuovi genitori.

Ci sono libri che riescono a parlare di famiglie adottive, raccontare la normalità e l’importanza della diversità per raccontare che ogni luogo e ogni amore possono essere condivisi, non è importante essere simili per essere accettati o amati. Ne è un esempio Buongiorno Postino (Michaël Escoffier, Babalibri, 2015): un allegro postino gira carico di pacchi da consegnare alle coppie di animali... Tutti sono ben felici perché nei pacchi c'è sempre... un bebè! Solo i pinguini hanno una bellissima sorpresa perché, quando si schiude il guscio, salta fuori… una piccola, verde coccodrillina! È un albo cartonato, quadrato, con bordi stondati proprio per i più piccini. La forma scelta per il testo è il fumetto, con grandi nuvolette e con poche parole. Presenta una narrazione che gioca sul dialogo e viene affidata ad agili e gaie illustrazioni. Un racconto divertente per ridere, stupirsi, e con un finale a sorpresa dirompente e brillante.

Sorpresa nel bosco (Cosetta Zanotti, Lucia Scuderi, Fatatrac, 2018) è un albo che affronta argomenti complessi con leggerezza straordinaria: l’adozione e, soprattutto, l’arrivo di un figlio che richiede assistenza, attenzioni e cure particolari. È un albo che si ispira a una storia vera. Il cucciolo che Mamma orsa e Papà orso attendevano finalmente è arrivato. Ma c'è una sorpresa! Il piccolo è un sorridente pesce rosso in una boccia di vetro. I commenti degli abitanti del bosco si sprecano: «”Da quando in qua due orsi adottano un pesce?” brontolò il gufo. “Da quando il pesce li ha scelti!” bramì Papà». Una storia tenera come un abbraccio, che racconta come ogni vita sia unica e speciale e come l'amore e l'amicizia possano davvero cambiare il mondo e renderlo un posto per tutti. Un progetto realizzato in collaborazione con l'associazione Una vita rara AHDS-MCT8 onlus.

Arriva sempre il momento in cui si devono affrontare richieste “particolari”.  Rispetto alle richieste a scuola di raccontare la propria storia personale e la costruzione dell’albero genealogico, ecco un albo che ha un modo diverso di procedere: La mia famiglia (Pierre Coran, Marie-José Sacré, Arka, 1997). Annelì, scura di pelle, ripercorre serenamente l’albero genealogico della famiglia che l’ha adottata, e che, a tutti gli effetti, ora è la sua famiglia. Nei primi piani, sottolineati da brevi didascalie, la bimba presenta nonni materni e paterni e i loro figli, tra cui i suoi genitori che l’hanno accolta festosamente quando è giunta con l’aereo da un paese lontano.

Genitori biologici e genitori adottivi
Andando avanti si dovrà rispondere a domande più complicate ed ecco che i bambini diventano protagonisti delle storie. Vediamo così una serie di libri che possono venire in aiuto per rispondere a queste domande con tenerezza e sensibilità.

“Mamma, sono stata nella tua pancia?” è solo la prima di una lunga serie di domande che Sheffali pone a mamma Cristina alla fine di una bella giornata di vacanza al mare. In Mamma Di Pancia Mamma Di Cuore (Anna Genni Miliotti, Editoriale Scienza, 2003, 2ª edizione 2020) la mamma adottiva, con molta dolcezza, spiega che certe volte la mamma di pancia non può crescere il suo bambino e lo affida a persone che per lui trovano un’altra mamma. Le domande si fanno più incalzanti e la mamma di cuore racconta la storia della mamma di pancia di Sheffali fino al giorno in cui si sono incontrate. La bimba pensa alla sua mamma indiana e dietro suggerimento della mamma adottiva le manda un messaggio chiuso in una bottiglia che affida alle onde del mare.

In Bucce di mandarino (Antonio Ferrara, Anicia, 2013) incontriamo un bambino adottato che confessa le proprie sensazioni contraddittorie: la contentezza di stare con i genitori adottivi, affettuosi e comprensivi, ma anche il disagio di sentirsi come fuori posto. Il bambino, sdraiato sul letto della sua camera, mangia un mandarino e sfoglia un quaderno rosso, con le foto della mamma che ha la voce dolce e del papà che ha gli occhi buoni. Il sapore del mandarino è un po’ aspro, come i pensieri che rincorrono la mamma di pancia, sempre lontana, ma è anche un po’ dolce, come la mamma sempre vicina che lo porta in bicicletta e gli cucina patatine buonissime. “Sono nato dalla pancia di un’altra mamma, una mamma lontana. Ma poi sono venuto qui. Qui si sta bene, la mamma ha la voce dolce e il papà gli occhi buoni”.

Ma c’è ancora una a domanda a cui occorre saper rispondere: perché non mi ha tenuto?

Questo tema è ben affrontato nell’albo Il regalo più bello del mondo (Linda Griva, IdeeAli, 2007). Olivia è stata adottata, adora le storie, ma vuole sempre farsi raccontare la SUA storia: la favola della Principessa Olivia, che ha trovato una Mamma e un Papà che le vogliono bene, e una Fata, la tartaruga Maya, che la protegge fin dal giorno in cui è nata. Una storia in cui trapela una dolcezza infinita da parte di Olivia per la sua mammina, così viene definita la madre naturale, e la sua Mamma e il suo Papà, i suoi genitori adottivi.

Parlare di adozione ai bambini significa parlare di Amore, ma a volte bisogna spiegare cose complicate ad esempio rispondendo alla domanda “Ma io in quale pancia sono stata?”: con i libri è molto più semplice e naturale.

L’albo Rosita (Pimm van Hest, Clavis, 2009) affronta l’argomento: le caratteristiche fisiche di Rosita sono così distanti da quelle del suo papà e della sua mamma che capita che la gente osservi curiosa la variegata famiglia. Ma un pomeriggio insieme all’amica Melissa mentre giocano a fare le mamme con tanto di pancione, l’amica riflette sul fatto che Rosita non sia mai stata dentro la pancia della mamma. La bambina è improvvisamente turbata, vuole capire com’è possibile nascere senza passare dal grembo materno. In lacrime confida ai genitori ciò che è successo. Così questi le raccontano la storia delle sue origini e le parlano della sua mamma biologica. Rosita scopre di avere quattro genitori e che ognuno di loro ha compiuto un gesto d’amore nei suoi confronti. Sente di essere una bambina davvero speciale. Un titolo sicuramente da avere a disposizione nelle scuole per raccontare e riflettere sui tanti modi di essere famiglia.

Il tempo dell’attesa

L’adozione è un percorso lungo di cui non si hanno mai tempi certi.  Trovo interessante presentare questo tema attraverso il libro Il momento tanto atteso (Monya Ferritti, Giunti, 2011) che racconta l’attesa dal punto di vista di una sorella. Sara è in trepida attesa: come tanti suoi compagni della Scuola dell’infanzia, anche lei sta per avere un fratellino o una sorellina. Per lei è tutto diverso: la sua mamma non ha il pancione e il suo papà guarda il telefono con aria speranzosa. Perché? Perché la famiglia di Sara è in attesa della telefonata che comunicherà loro quando potranno andare in Burkina Faso a prendere un bimbo da adottare. Comincia così una nuova attesa, quella del Lungo viaggio, ossia del momento in cui potranno andare a prendere il piccolo e cominciare a essere una nuova e felice famiglia, tutti insieme. Il racconto tocca tutti i punti salienti di una attesa adottiva diventando così utile ai futuri fratelli e sorelle adottivi e alle loro famiglie.

Il tempo dell’attesa, l’impossibilità di avere figli e la felicità di averli trovati in un paese lontano è ben raccontato in Una giornata speciale (Amaltea, Lo Stampatello, 2013). Il ricordo di una giornata in cui tutto sembrava andare storto ma che si trasforma in una bella occasione per una gita al mare diventa la metafora con cui una madre spiega ai tre figli adottivi la gioia di averli incontrati. È un racconto poetico che spiega in maniera semplice l’adozione ai bambini. Parole e immagini perfette che commuoveranno chi legge: un bellissimo inno alla vita.

Il tempo dell’attesa, il momento in cui una famiglia si forma, il prima e il dopo l’evento adottivo e la centralità del bambino: tutto ciò è ben espresso in Guarda le stelle (Gabriele Clima, Fatatrac, 2016). Un racconto emozionante perché con garbo, delicatezza e grande sensibilità l’autore ripercorre l’intera storia di un bambino adottato. Ė come se avesse ricomposto un puzzle dove trovano il giusto posto tutti i tasselli della vita di un bambino: dall’abbandono all’accoglienza in famiglia e a ogni tappa è dedicata una narrazione delicata, evocativa come una fiaba. Il racconto riesce a trasmettere a chi legge la tensione, la noia che provano i bambini nell’attesa infinita per trovare una famiglia. Guarda le stelle percorre tappe emotive ben precise, aiuta il bambino a raccogliere i pezzi sparsi di un’esperienza traumatica dando loro senso e direzione. Permette così di gettare un ponte fra il passato del bambino e il presente con la famiglia adottiva. Non si parla di trafila burocratica dei futuri genitori, del loro viaggio, dell’attesa… ciò che domina è la gioia che l’adozione porta con sé. Racconta la vita in istituto, il rapporto con i compagni, le tate che si sono prese cura del bambino e gli hanno voluto bene e i suoi affetti, di cui non dobbiamo mai dimenticarci. Proprio la tata del bambino, con un briciolo di ansia ma anche di speranza, gli dice: “Guarda le stelle, Leon [...]. Lo sai quante sono? Tante, tantissime, come le famiglie che aspettano il loro bambino...”.

Dove nasce l’amore (Lorenzo Tozzi, Sonia Maria Luce Possentini, Curci editore, 2018) è un testo breve e poetico in cui un bambino solo immagina l'arrivo per lui di una mamma, che ancora non conosce —ma forse sta guardando la sua stessa luna dall'altra parte del mondo — e che è certo di amare ancor prima d'incontrarla. Illustrazioni bellissime per un libro dedicato all’amore tra genitori e figli, e, in particolare, al tema dell’adozione. Da leggere ai propri figli perché possano crescere consapevoli di essere frutto di una autentica scelta d’amore, indipendentemente dal loro luogo di nascita: «Ti ho aspettato tanto, ma per amarti mi è bastato un secondo».

Occorre tanta sensibilità per descrivere l’emozione dell’incontro: Il giorno del tuo arrivo (Dolores Brown, Reza Dalvand, Nube Ocho, 2019) è un dialogo tra una mamma, un papà e la figlia adottiva con un narratore speciale, un coniglietto rosa con la maglietta a righe. Nella narrazione l’autrice ha scelto di dare voce ai genitori adottivi, racconta l’essere genitori che si compie nel momento magico che accomuna il sentire di tutti i genitori adottivi e dei loro figli: l’emozione dell’incontro. «Un giorno, finalmente, hai fatto capolino nelle nostre vite». Il racconto ha un grande rispetto per i protagonisti dell’adozione, sottolineando gli aspetti felici della nascita di una famiglia. Altra scelta interessante, che sorprende nella narrazione, è l’uso della prima persona plurale: l’attesa adottiva, infatti, a differenza della gravidanza, è una attesa consapevolmente paritetica. Il noi, poi, ingloba il figlio al suo arrivo, in un’armonia che sembra essere stata così da sempre.

Essere genitori, diventare famiglia

Un racconto sul vero significato dell'essere genitori è C’era una mamma, C’era un papà… (Emanuela Nava, Il Battello a vapore, 2021) che proietta i bambini in una fiaba magica in cui tutto appare possibile. Emanuela Nava racconta una storia bizzarra e tenera, sui legami e l’amore tra genitori e figli. La mamma e il papà protagonisti del libro hanno tutto ciò che si desidera, ma non hanno figli. Loro pensano che sia perché sono brutti e noiosi, ma invece non lo sono. Una loro vicina gli dice che non hanno figli perché non sanno pescare. Così la donna gli regala i suoi gomitoli di lana e la mamma e il papà decidono di legare le loro foto facendole volare nel cielo come aquiloni. Il vento è talmente forte che le foto arrivano in tutto il mondo e i bambini scelgono di mettersi al polso i fili e di raggiungere i genitori dall’altra parte del mondo.

Ma cosa significa diventare famiglia? Cosa è una famiglia? Nell’albo L’amore succede (Janna Carioli, Lapis, 2021) l’autrice ha trovato le parole giuste: «In una grande casa, lontano lontano, abitava un bambino assieme a tanti altri bambini. Aveva un sogno segreto e un giorno lo scrisse sull’aeroplanino di carta che lanciò nell’aria. In una piccola casa, ancora più lontano, abitavano un uomo e una donna. Anche loro avevano un sogno. Siccome non sapevano costruire aeroplanini di carta, scrissero un biglietto e lo attaccarono a un palloncino, sperando che volasse sopra le nuvole. Sono un papà che domanda alle stelle. Sono una mamma che cerca un bambino. Porta lontano parole nel vento vola leggero mio bel palloncino».  Qui troviamo anche una bella definizione di famiglia: «La famiglia sono fili intrecciati non c'entra il sangue, la lingua, il colore ti guardi in faccia e sai che ti appartieni succede e basta e si chiama amore». Una storia sull'adozione e sull'amore che può essere più grande del nostro più grande sogno. Adottare un figlio è una scelta d'amore, ma lo è anche per un bambino adottare un genitore. Quando i sogni, i desideri e le speranze si incontrano scatta una scintilla.

Un testo evocativo, intenso, ricco di metafore è Il viaggio di Kiran (Nicola Cinquetti, CameloZampa, 2023): un albo toccante da leggere insieme, bambini e adulti, per condividere emozioni e sensazioni di una storia dal respiro universale. È una notte di attesa quella di Kiran. Non riesce proprio a dormire: domani tutto cambierà, ad attenderlo un’altra stanza, altri suoni, alcuni simili a quelli che già conosce, altri completamente nuovi… Ma come è lunga questa notte, il cuore carico di sogni, di aspettative. Sembra voglia imprimersi tutto questo, tanto in testa che nel cuore così da poterlo ricordare, da poterlo portare con sé in qualunque posto si troverà. Sa che sta per allontanarsi da ciò che gli è noto e familiare per una nuova avventura. È emozionato, intimorito, si sente sperso e spaesato. Cinquetti sceglie di narrare un evento particolare: un bambino che sta per cambiare vita, che sta per avere una famiglia e che sta per diventare figlio. Le illustrazioni di Maria Girón, intense e delicate, trasmettono tutta l’attesa di Kiran, la sua emozione: sembra quasi di sentire il suo cuore battere, pieno di domande, di paure, di sentimenti contrastanti. Un albo toccante, un inno all’immaginazione dei bambini e alla loro capacità di trovare lo straordinario nelle cose più quotidiane e semplici.

Negli ultimi anni possiamo contare anche su libri dalle storie universali e inclusive in cui tutti i bambini possono riconoscersi, sono albi illustrati per raccontare l’appartenenza, l’amore.
Ascolta, mamma (Sachie Hattori, Kira Kira, 2019) è la storia di una bambina che racconta alla mamma del meraviglioso viaggio dei bambini prima di nascere. È il viaggio per raggiungere mamma e papà, un'avventura piena di pericoli e meraviglie. Il testo si presta anche a raccontare il viaggio dei bambini adottivi verso la propria famiglia. La metafore del viaggio con le difficoltà, i pericoli, le paure… assomiglia tanto al lungo percorso che i figli adottivi affrontano da soli, prima di raggiungere i genitori.

Nell’albo Ogni volta (Silvia Vecchini, Daniela Tieni, Lapis, 2021) le autrici raccontano il tema della genitorialità con un perfetto connubio tra parole e immagini. La mamma e il papà narrano al loro piccolo tutto quello che provano quando si prendono cura di lui. L’amore nei piccoli gesti quotidiani, la partecipazione nelle avventure che la vita riserva, in un’amorevole corrispondenza di donare e ricevere. Le parole dipingono il sentimento di gratitudine che un genitore prova per il figlio. Risalta la profonda trasformazione che avviene quando si diventa mamma e papà, insieme alla consapevolezza di una crescita continua.

Mi piace concludere con le parole dell’albo Qui Con Te (M.H. Clark, Isabelle Arsenault, Terre di mezzo, 2021) che racconta come il posto giusto per ognuno sia proprio lì dove amiamo stare: “Le balene e i pesci sono a casa nel mare le onde appartengono alla riva l’erba è alle dune che appartiene, perché d’erba sono fatte le dune. La tua casa è dove ami stare e, alla fine di ogni giorno, tu sarai sempre accanto a me… e io accanto a te”.