“La leggenda di Scarlett & Browne”, storia di una nuova coppia di adolescenti, destinata a farsi largo nel pantheon dei personaggi più amati dai ragazzi

La leggenda di Scarlett & Browne

Jonathan Stroud; trad. di L. Troisi

Mondadori,  2021, 380 p.

€ 17,00 ; Età: da 13 anni

Recensione di Riccardo Pontegobbi

Nasce con La leggenda — primo episodio di un nuovo progetto seriale firmato dall’autore della celebre Trilogia di Bartimeus — una nuova coppia di adolescenti, destinata a farsi largo nel pantheon dei personaggi più amati dai ragazzi. Fedele alla migliore tradizione romanzesca, il legame tra i due componenti, messi insieme dal caso, nasce dalla magnetica attrazione degli opposti, dalla profonda diversità esistente tra i due, diversità su cui crescerà nel tempo la forza della loro complementarietà.

Lei è Scarlett McCain, vagabonda, convintamente solitaria, rapinatrice di banche, all’occorrenza assassina e, “ufficialmente”, trafficante di reliquie sacre dai poteri miracolosi. Lui è Albert Browne, fuggiasco da una prigione-ospedale dove si conducono letali esperimenti su giovani dotati di poteri straordinari. Tanto Scarlett è controllata, scaltra e pericolosa, quanto Albert è maldestro, goffo e indifeso; mentre Scarlett è maestra di efficienza nel gestire le sue scarse risorse, Albert, che può leggere nella mente altrui e se messo sotto pressione può sviluppare un’enorme energia distruttiva, è incapace di esercitare il controllo delle sue doti.

Lo scenario distopico in cui si dispiega la storia dei due ragazzi presenta un’Inghilterra post Cataclisma e Grande Moria, eventi apocalittici che hanno lasciato dietro di sé morte, grandi rovine, e ogni genere di mutazione in uomini e animali. A distanza ormai di molti anni dalla catastrofe, gli ex sudditi di Sua Maestà si sono riorganizzati in piccole città-stato, le Città Sopravvissute (Londra non esiste più, sparpagliata in minuscole Isole Libere sul Tamigi), governate dal denaro delle Famiglie Regnanti e dai traffici delle Confraternite criminali, pilastri di un potere che si avvale di violente milizie private per mantenere l’ordine e tener fuori dalle fortificazioni il caos imperante nelle paludi e nelle foreste circostanti, e delle Case della Fede, sorta di supermercati religiosi in prima linea nella repressione di ogni forma di deviazione fisica e mentale.

Albert e Scarlett, diversi e devianti, si ritroveranno contro tutti costoro e non potranno che lottare strenuamente e fuggire nella direzione di utopiche società dove si promette tolleranza e libera accoglienza. Il Tamigi, una zattera a motore, un’altra straordinaria coppia di accompagnatori e la storia prenderà il volo, mozzando spesso il fiato al lettore in un crescendo di colpi di scena superbamente narrati.

Testo tratto da: LiBeR n. 134 (apr.-giu. 2022)

Jonathan Stroud

Nato nel 1970 a Bedford, Inghilterra, ha iniziato a scrivere le sue prime storie all'età di sette anni. Dopo aver completato gli studi di letteratura inglese all'università di York ha iniziato la sua carriera in una casa editrice di Londra dove ha lavorato come curatore di libri per bambini. Negli anni novanta ha iniziato a pubblicare i suoi lavori e ha avuto rapidamente successo. Nel maggio 1999, Jonathan ha dato alle stampe il suo primo romanzo per bambini, Buried Fire, il primo di una lunga serie di libri fantasy/mitologici per bambini. Tra i suoi libri più importanti c'è la Tetralogia di Bartimeus. I libri della serie sono L'amuleto di Samarcanda, pubblicato in Italia nel 2004, L'occhio del golem pubblicato in Italia nel 2005 e La porta di Tolomeo pubblicato in Italia nel maggio 2006. Nel 2011 è stato pubblicato in Italia L'anello di Salomone, il prequel degli eventi narrati nei primi tre libri. Stroud vive a St Albans, Hertfordshire, con i due figli, Isabelle e Arthur e la moglie Gina, illustratrice di libri per bambini.