Cose da non fare se diventi invisibile
Ross Welford; traduzione di Mara Pace
HarperCollins, 2021, 408 p.
€ 16,00 ; Età: da 13 anni
Recensione di Riccardo Pontegobbi
Il tema dell’invisibilità sociale di bambini e adolescenti, indagato di recente anche nel rapporto annuale di Save the Children, è oggetto da tempo di grande attenzione. La povertà di relazioni sociali, l’isolamento, il sentimento di incomprensione e di scarso riconoscimento da parte degli adulti, ma anche la solitudine provata nel contesto dei rapporti tra pari inibisce e reprime non pochi ragazzi.
Di tutt’altro genere è il caso dell’invisibilità che si esprime nelle storie, quando gli avvenimenti narrati — come ha insegnato Tzvetan Todorov — ci mettono di fronte a fatti inspiegabili sulla base delle leggi ordinarie che governano il nostro mondo e ci portano a fornire come uniche spiegazioni possibili, da un lato l’illusione dei sensi o il prodotto dell’immaginazione, dall’altro la realtà del fatto accaduto e la consapevolezza dell’esistenza nella realtà di leggi che ci sono ignote. Questi due aspetti raramente trovano spazio all’interno della stessa trama romanzesca.
Merito dunque a Ross Welford, che ha saputo contenere e mantenere in equilibrio questi due piani della narrazione, esplorando nel contempo alcuni dei versanti più sensibili del romanzo di formazione, quali lo sviluppo dell’identità e delle relazioni amicali, il peso dei segreti e delle responsabilità genitoriali, in un testo che si apprezza anche per un plot avvincente, uno stile segnato dall’uso di un tempo verbale in presa diretta e da un efficace sottotesto umoristico.
Ethel, alla soglia dei 13 anni, orfana della madre e di un padre che ha fatto perdere le proprie tracce, vive con la nonna in una cittadina costiera dell’Inghilterra; come molti suoi coetanei è alle prese con i problemi della crescita e con l’adattamento all’ambiente scolastico delle medie. Le sue attuali priorità sono sconfiggere l’acne, che ha occupato la sua faccia facendola sembrare agli occhi dei compagni una pizza al salame piccante, e mantenere un basso profilo a scuola. Cose, queste, che mal si conciliano tra loro, tanto che la ragazzina, compulsiva nel compilare esilaranti liste di tutti i possibili rimedi per i suoi problemi, decide di tentare una seduta di lettino solare, dopo aver ingurgitato dosi massicce di un decotto di medicina cinese acquistato in rete. Il risultato sarà l’invisibilità, condizione che potrà provocare all’occorrenza ripetendo il trattamento, e che darà il via a un susseguirsi di avvenimenti che renderanno visibili drammi personali e segreti familiari di cui non aveva finora sospettato l’esistenza.
Testo tratto da: LiBeR n. 133 (gen.-mar. 2022)
Ross Weldford
Laureato all’Università di Leeds, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura è stato giornalista e produttore televisivo. Il suo primo libro, In viaggio nel tempo con il criceto (Rizzoli), è stato finalista in oltre venti premi letterari tra cui il Costa Book Award. Vive a Londra con la moglie, i figli, un border collie, un criceto e diversi pesci tropicali.