Recensione di Paola Benadusi Marzocca
Come un dente di leone
Attilio Facchini
Rizzoli, 2024, 176 p. (Narrativa)
€ 16,50 ; Età: da 12 anni
La chiara percezione che c’è oggi tra vita reale ed esperienza virtuale spinge gli adolescenti a cercare libri con i quali poter comunicare, che abbiano un linguaggio che riconoscono. È questo il caso del romanzo di Attilio Facchini, un avvocato amante delle storie dal titolo curioso.
Grazia Pia Letizia, la giovanissima protagonista già alle prese con un nome che è tutto un programma ed è causa di frequenti battute poco simpatiche dei suoi compagni di classe, spiega candidamente che vede la sua vita “come un giardino o un orto botanico.” Quelli che incontra nel suo cammino, suo malgrado si identificano in fiori o piante a seconda del loro atteggiamento e del loro carattere. Così per esempio le due bulle che la perseguitano sono piante carnivore, mentre la professoressa di matematica è un cactus, la sua mamma un girasole “sempre positiva, energica, ottimista”, ma anche un po’ ingombrante perché non comprende la figlia molto da diversa da lei e su cui riversa il vuoto della sua vita.
Come tanti adolescenti del nostro tempo Grazia Pia ama la solitudine, non riesce a comunicare i suoi stati d’animo; possiede una fantasia sbrigliata e ogni fatto nuovo diventa motivo di elucubrazioni fantasiose. Così quando la professoressa di lettere con voce esitante comunica alla classe che arriverà un nuovo compagno, un ragazzo un po’ “speciale” subito la ragazzina immagina possa essere una giovane promessa del calcio, oppure che abbia i genitori che sono spie seguiti da nemici stranieri, o ancora un pericoloso hacker. Invece Alessandro il nuovo arrivato è malato, di una malattia che non concede alternative, che conduce alla morte.
Apparentemente è una storia di sofferenza fisica e psicologica, ma la complicità e l’amicizia che si instaura tra loro diventa per entrambi una spinta ad aprirsi al mondo con uno sguardo vivace e pieno di curiosità. Insieme si liberano dal pregiudizio della diversità che in certo qual modo riguarda entrambi. Grazia Pia è introversa, non riesce a comunicare i suoi stati d’animo, è insicura e ansiosa; Alessandro accetta la sua malattia quasi come un gioco, con humor, un privilegio anche se dal suo sguardo trapela ogni tanto un velo di malinconia.
L’approccio diretto della protagonista che parla sempre in prima persona raccontando lo scorrere incalzante delle sue giornate, l’impatto con gli avvenimenti che di volta in volta vive in modo tormentato o lieto introduce il lettore nel mondo di questi due straordinari adolescenti fagocitandolo nei loro pensieri. Espressioni argute, battute di spirito, lo stupore per la musica trascinante di Bach, il potere della fantasia. Se è vero che il mondo è pieno di cose brutte imparando a conoscerle diventano meno spaventose, la consapevolezza della tragedia rompe il muro dell’isolamento, del silenzio e della solitudine che spesso travolgono i giovani.
Attilio Facchini
È un avvocato con la passione per le storie. Ha già pubblicato una raccolta di racconti e un romanzo per adulti. Come un dente di leone è il suo romanzo d'esordio nella narrativa per ragazzi e ha vinto il premio letterario Giana Anguissola.