“Bye bye, Benny”, un’ucronia libertaria nella quale il 25 Aprile ha da venire, in un mondo dove l’antifascismo scorre sotto le vene del sistema

Bye Bye, Benny! Una storia di rap e libertà

Francesco Filippi

Feltrinelli, 2024, 175 p. (UP)

€ 15,00 Età: da 14 anni

 

Recensione di Riccardo Pontegobbi

Bye bye Benny è la prima riuscita prova narrativa di Francesco Filippi, affermato studioso del fascismo e delle sue radicate espressioni di consenso popolare, specializzato nell’analisi della memoria storica collettiva e delle forme di rimozione sociale.

Il romanzo si muove con perizia nell’area letteraria dell’ucronia, contrassegnata dall’uso della controfattualità, che agisce rispondendo alla domanda “cosa sarebbe successo se…”. In questo caso l’ipotesi è che il regime fascista sia sopravvissuto agli eventi degli anni ’40, che anzi, grazie alla diplomazia mussoliniana, dopo la morte per attentato di Hitler nel 1939, si sia evitato il conflitto mondiale, mentre nei maggiori paesi europei, tolta la Spagna franchista, il Portogallo di Salazar e l’italia di Benny, sia scoppiata la democrazia. Un ferreo controllo sociale, un’efficace repressione del dissenso e la chiusura a ogni influsso proveniente da oltre confine ha messo al riparo il regime da tutte le crisi che negli anni a venire hanno segnato la storia europea, dalla Guerra Fredda contro i sovietici, alla caduta del muro di Berlino nel 1989, fino ai nostri giorni, fino all’aprile del 2024, anno in cui è ambientata questa vicenda di rap e libertà.

Italo, sedicenne figlio di funzionari del Partito, frequenta con l’amico Giacomo l’istituto d’arte, dove è frustrato ogni suo anelito di libertà intellettuale, schiacciato dalla  gabbia di imposizioni create dal sistema scuola-organizzazioni giovanili-famiglia. Queste configgono con le sue aspirazioni e con la passione per la musica rap, che tra i giovani circola clandestinamente. La televisione propina musica addomesticata e i social controllati rigidamente dal Minculpop non offrono che propaganda martellante, mentre Italnet (l’internet nazionale) è chiuso al mondo esterno e funziona a singhiozzo.

In uno degli spasmi del media i ragazzi riescono ad accedere a un sito francese in cui si invita a partecipare a un festival rap a Lione. Arrivarci sarà per loro e per una coraggiosa ragazza conosciuta a un’adunata, l’avventura della vita, segnata da una fuga rocambolesca in treno, con l’aiuto di un’insegnante antifascista, autrice di un pamphlet clandestino di storia alternativa, un’ucronia libertaria nella quale il 25 aprile è davvero avvenuto, e potrebbe avvenire a breve in quel mondo dove l’antifascismo scorre sotto le vene del sistema.

Testo tratto da: LiBeR n. 143 (lug.-set. 2024)

Francesco Filippi

Storico della mentalità, è formatore e co-fondatore dell’associazione Deina, che in oltre dieci anni ha accompagnato più di trentamila ragazze e ragazzi nei viaggi della memoria in tutta Europa. Lavora per la Fondazione Museo Storico del Trentino, nell’ambito della memoria collettiva e pubblica. I suoi ultimi libri sono Guida semiseria per aspiranti storici social (Bollati Boringhieri, 2022), Noi però gli abbiamo fatto le strade (Bollati Boringhieri, 2021), Prima gli italiani! (sì, ma quali?) (Laterza, 2021), Ma perché siamo ancora fascisti? (Bollati Boringhieri, 2020) e Mussolini ha fatto anche cose buone (Bollati Boringhieri, 2019). Per Feltrinelli ha pubblicato il romanzo per ragazzi Bye bye, Benny (2024).