“Mentre noi restiamo qui”, un romanzo capace di disorientare e affascinare il lettore

Mentre noi restiamo qui
Patrick Ness; trad. di G. Iacobaci
Mondadori, 2018, 232 p.
€ 17,00 ; Età: da 14 anni

Recensione di Riccardo Pontegobbi

È una vera e propria “sfida” al lettore (e al recensore) questo romanzo di Patrick Ness edito nel 2015 e coraggiosamente tradotto quest’anno per Mondadori dal bravo Giuseppe Iacobaci. E sebbene l’autore, vero amante della complessità, avesse già dato ampia prova della sua capacità di disorientare e affascinare il lettore, come nella trilogia del Chaos o in Sette minuti dopo la mezzanotte, stupisce quanto stavolta sia stato abile ad alzare l’asticella.

L’ostacolo maggiore che si incontra nel tentativo di annodare i fili della storia è proprio quello di fissare la fabula, muovendo da un intreccio che prevede un doppio livello di discorso: il primo anticipato nel brevissimo (para)testo che apre in corsivo ognuno dei ventuno capitoli nei quali è strutturato il libro e il secondo svolto negli stessi brevi capitoli che lo compongono. Due storie parallele che sporadicamente si intersecano durante il corso del romanzo, mediante spunti, accenni, deboli agganci, per ricongiungersi solo nelle pagine finali confermando il senso complessivo della storia. La Grande storia narrata in esergo è così la cronaca frammentaria del tentativo di invasione del nostro mondo (concentrato in una cittadina montana dello stato di Washington) compiuto dagli Immortali e dell’epica resistenza messa in atto dagli Indie, appartenenti a una comunità hipster fortemente identitaria, per contrastarli. Gli stessi Indie, Prescelti per la lotta, avevano già salvato il Paese dai vampiri, 16 anni prima che tutto cominciasse, anche se nelle altre comunità che compongono la città è in atto un fenomeno di rimozione della memoria dei fatti strabilianti e soprannaturali accaduti, che pare turbare solo i protagonisti. Già, i protagonisti della Piccola (e principale) storia: Michey, 17 anni, io narrante, con i suoi disturbi ossessivo-compulsivi, termometro dello stato di tensione che attanaglia tutti quanti, sua sorella Mel e gli amici, Jared il guaritore e Henna, ragazzi che studiano alle superiori e tentano di vivere un’esistenza normale, in attesa (mancano poche settimane) di raggiungere l’agognato diploma e di dare una svolta alle loro vite con la partenza per il college in altre città.

Ma è proprio questa struggente impossibilità di essere normali nel tempo e nel clima dell’attesa, sospesi tra catastrofe e quotidianità, a dare intensità e ritmo a un romanzo imperdibile.

Testo tratto da: LiBeR n.121 (gen.-mar. 2019)

Patrick Ness

Nato nel 1971 in Virginia, nella sua infanzia ha vissuto in svariati luoghi per poi decidere di fermarsi a Londra, dove oggi tiene corsi di scrittura creativa e collabora con numerose riviste letterarie. Con Sette minuti dopo la mezzanotte (2008) ha vinto molti premi letterari di rilievo, fra cui la Carnegie Medal, il Guardian Children’s Fiction Prize e il Booktrust Teenage Prize. Oltre a scrivere libri per ragazzi e adulti si è cimentato anche nel campo del giornalismo e ha scritto racconti. Nel 2016 è uscito nelle sale l’adattamento cinematografico di Sette minuti dopo la mezzanotte.