“One”, romanzo in forma di canzone

One

Sarah Crossan; traduzione di A. Peroni

Feltrinelli, 2017, 389 p. (Up)

€ 15.00 ; Età: da 13 anni

 

Recensione di Riccardo Pontegobbi

Le sedicenni  Tippi e Grace sono sorelle siamesi, due corpi completi solo dalla vita in su; dall’intestino, infatti, i loro organi diventano tutt’uno  producendo, come impietosamente si classifica Grace, un mostruoso ischiopagus tripus. Della loro esistenza complessa e dolorosa ci è dato osservare otto intensi mesi, durante i quali il loro precario stato di salute precipita, rendendo necessario un disperato intervento chirurgico di separazione. Nello stesso periodo si assiste anche all’“entrata in società” delle ragazze, con la frequentazione di una scuola privata. Qui, assistite da due nuovi amici e avvolte dalla morbosa curiosità altrui, sperimentano altri stili di vita e i primi segni dell’innamoramento.

Ma è l’indivisibile “Doppelgänger”, fattosi carne e sangue, il focus di questo affascinante romanzo che, pur cozzando contro profondi preconcetti, spinge il lettore a riflettere sulla sua più intima idea di identità, e attraverso un richiamo ai miti fondanti, primo fra tutti quello platonico, anche su quella di diversità che, ha insegnato il Simposio, è frutto di una primigenia lacerazione (“un tempo tutti eravamo uniti a un’altra persona … ma eravamo così potenti da minacciare la supremazia degli dèi”). E su questo piano il romanzo, non dà tregua fino all’ultima pagina, afferrando il lettore come solo può fare una canzone/ballata, nella cui forma free verse questa storia è magistralmente scritta. L’uso del verso libero è infatti uno dei maggiori pregi di quest’opera, responsabile di una lingua densa e elegante, e di un ritmo che non è dato da precisi schemi metrici, ma da un naturale risuonare delle parole e delle frasi guidate da un accorto uso degli accapi. Elemento questo che favorisce una lettura incalzante, scandita in decine di brevissimi capitoli. Non è di minore efficacia la scelta stilistica del “punto di vista”, che qui è quello di Grace: è lei che racconta in prima persona e al tempo presente; il lettore può così sperimentare l’immersione nella vicenda in totale empatia con la protagonista, vivendo momento per momento la straordinaria pienezza di questa  storia di frontiera: “la storia di com’è essere Due. La storia di com’è essere Una. La storia di Noi”.

Testo tratto da: LiBeR, n. 115 (lug.-set. 2017)

Sarah Crossan

Sarah Crossan, irlandese, si è laureata in Filosofia e Letteratura prima di cominciare a insegnare Inglese e Teatro all’università di Cambridge. Ha poi lasciato l’insegnamento per dedicarsi completamente alla scrittura. All’uscita in Inghilterra, One (Feltrinelli, 2017) si è posizionato al primo posto nella classifica YA su Amazon. Nel 2016 è stato insignito della Carnegie Medal, il più prestigioso riconoscimento inglese per la letteratura per ragazzi e ha ricevuto molti altri importanti premi letterari (YA Book Prize, CLPE Poetry Award CLIPPA, CBI Book of the Year Award, CBI Children’s Choice Award, Redbridge Teenage Book Award, Cheshire Schoools Book Award, White Ravens Label). I diritti di traduzione sono stati venduti in diciassette paesi.